AVO: un’opportunità 


L’Associazione Volontari Ospedalieri opera presso l’Ospedale civile di  Imperia oltre che nelle Case di Riposo di Imperia e di Pieve di Teco.
Offre un servizio di vicinanza e ascolto nei confronti di ammalati e  anziani. E’ una Associazione aperta a tutti, senza connotazioni religiose, né politiche. 

La presenza accanto al malato è scuola di vita per tutti, ma per il  cristiano ha la valenza particolare di incontro con il Cristo sofferente e diventa patrimonio personale di spiritualità intensa. 

Evidenziamo alcuni  insegnamenti e valori, che il volontario ricava dal suo  servizio:

- Si apprende nel concreto che, nonostante mancanze, difficoltà, lutti, la  vita è  da apprezzare per quanto offre, un dono ricevuto senza merito 
- Si è obbligati al confronto con le proprie certezze e insicurezze  relative al senso della vita e alla forza per affrontare la sofferenza.
  Talvolta il malato stesso pone domande, talvolta     
  l’intensità  dell’esperienza stimola provocatoriamente 
- Si comprende che le persone, tutte e ognuna, riempiono di senso il nostro  tempo 
- Si impara lo stupore che ogni relazione umana può suscitare
- Si tocca con mano che nulla è definitivo e si impara la speranza 
- Si acquista consapevolezza che un incontro è antipatia o simpatia  istintive, da elaborare ogni volta, con risvolti inattesi e gratificanti 

Gli ammalati, in quanto persone che vivono difficoltà, talvolta solitudine  e abbandono, hanno spaccati di vita insospettabili. 
E’ così che capita di trovare forme  di umile eroismo e santità accanto a reazioni disperanti. 
La vecchiaia e  la malattia sono una cartina al tornasole, che fa emergere il meglio e il  peggio di un essere umano. 
La fede viene messa alla prova e sostiene chi  confida nella  Provvidenza con cuore puro. 
Il volontario, passando da un letto all’altro, è chiamato ad essere  disponibile, sempre e comunque; è sollecitato a dare testimonianza della sua verità personale e, in tutto questo, riceve più di quanto non si aspetti. 
Mentre si prodiga per sollevare il morale, trova chi lo aiuta perché ha percorso più strada o ha affrontato più ostacoli; mentre si  accosta ad un letto dove qualcuno si lamenta, vede occhi spalancati e grati solo per la sua presenza; mentre ascolta per necessità di ruolo, ma  con disponibilità di cuore, scopre mondi lontani dal suo, ricchi di rare esperienze o di quotidianità semplicemente vissuta. 

Svolgere questo tipo di volontariato è dunque una crescita che alimenta il senso di comunità, di fratellanza e, per i credenti, un percorso di  conoscenza del Dio che ci è Padre. 
Silvia Porretti 

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